Francesco Fienga nasce a Pompei nel 1969. Studia al Liceo Artistico con Mario Persico, in seguito pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1997 si trasferisce a Genova dove intraprende l’attività di insegnamento, attualmente vive e lavora tra Genova ed Hannover in Germania. Dopo un primo periodo in cui sperimenta la pittura e l’incisione, si dedica alla scultura, concentrandosi sul rapporto tra arte e società e sviluppando l’idea di una scultura che si pone in stretta relazione con il luogo, con l’ambiente da cui è prodotta e nel quale è fruita: elabora quindi sculture che si pongono in profonda relazione con gli spazi nei quali vengono collocate. L’artista sceglie fin da principio un linguaggio caratterizzato da forme – geometria essenziale e dall’uso di materiali semplici come il ferro, acciaio satinato e a specchio, cera gesso e pigmenti. Le strutture minimali, in legno, acciaio cera e marmo, si animano mediante il colore, interagendo con lo spazio in cui si collocano. Sono forme semplici solo in apparenza: dietro le geometrie essenziali e le scelte monocromatiche, si intuiscono grumi di materia ruvida che diventa luce, poesia solida e cinetica, dal grande impatto emozionale. La tecnica, è un incontro impeccabile tra scultura e pittura: prima viene plasmata e definita la superficie, in seguito, su questa si applica la materia. La natura scultorea delle opere di Fienga non passa solo attraverso un uso diverso degli elementi, ma si sostanzia anche nella relazione simbiotica con lo spazio. Le sue opere strabordano, irridono le convenzioni formali e rinunciano alla loro integrità per cercare una totale compenetrazione con il contesto espositivo. Inoltre indagano l’essere fisico e il concetto di esistenza ed identità dell’uomo, con forti connotazioni antropologiche.
Ogni forma per me è carica del mondo che si porta dietro, forma che io cerco di ridurre all’essenza, perché è così che si può aprire al massimo di senso.